Un museo di arte contemporanea.
ll progetto Daphne Museum nasce nel 2008 per volontà di una serie di aziende private del gruppo DAPHNE, caratterizzandosi inizialmente come vetrina virtuale di condivisione culturale del patrimonio archeologico di proprietà del suo fondatore e presidente.
L’idea di un museo archeologico condiviso ha reso il Daphne Museum una piccola finestra sui mondi orientali, sulle culture neolitiche, su quelle greco-romane o egizie, coltivando un ambizioso progetto: tramandare la memoria del passato per comprendere le nostre radici e promuovere un totale rispetto delle culture, aspetto fondamentale oggi più che mai in un mondo multipolare e globalizzato.
Nei primi anni di vita l’attenzione si è incentrata quindi su reperti di archeologia provenienti da patrimoni privati di varie parti del mondo, procedendo regolarmente a denunciarli in Soprintendenza e studiando adeguati sistemi per garantire le migliori condizioni di conservazione, tutela e condivisione on-line della collezione.
L’obiettivo è stato sempre però un’attenzione al passato ed alla conservazione della memoria che fosse quanto più possibile utile al presente e d’aiuto in vista di prospettive future. Proprio per questo motivo Daphne Museum si è arricchito, successivamente, di una sezione d’arte contemporanea che raccoglie artisti che spaziano da Renato Barisani, fondatore del MAC napoletano, a Gualtiero Nativi, Depero, da Armando De Stefano, ultimo grande artista del figurativismo, a Tano Festa, a Schifano e Angeli della pop art romana, Kunnelis, Gilardi, Pinelli, Spoerri, Nitsch, ecc;…, passando anche per artisti emergenti o molto rari ai quali si aggiunge Gisela Robert.
Punta di diamante del museo in quest’ambito è la collaborazione con l’artista Evan De Vilde, fondatore dell’Archeorealismo, sintesi perfetta di questo percorso culturale: quello di un passato conservato, tutelato e allo stesso tempo proiettato verso scenari futuri.